TASCA, 2009, Ricette per poveri. La medicina in Sardegna nella metà dell’Ottocento

Si veda al link: TASCA, 2009, Ricette per poveri. Medicina in Sardegna…  –

Si tratta della tesi di dottorato di ricerca in storia dell’architettura presentata da Marcello Schirru (tutor il prof. Giovanni Cavallo) all’Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Architettura, rilevabile al sito: http://www.provincia.mediocampidano.it/resources/cms/documents/20120709_Ricette_per_poveri_Volume.pdf

Questa la presentazione di Fulvio Tocco, presidente della Provincia del Medio Campidano:

« Un libro sugli antichi rimedi non può che riportarci alla cultura di un tempo non troppo lontano, dove le malattie erano curate con gli estratti delle erbe locali sapientemente impiegati dai più colti del tempo. L’opera Ricette per poveri – Medicina in Sardegna nella metà dell’Ottocento, ci costringe a considerare i complessi rapporti che esistono tra le piante e l’uomo; infatti, oltre alle notizie sulle varie malattie che affliggevano i sardi, chi avrà modo di consultare il testo, troverà anche numerosi argomenti di carattere storico-culturale che testimoniano il contributo delle piante al benessere umano e i passi che l’uomo ha compiuto nel tempo per meglio adattarsi all’ambiente che lo ospita. La testimonianza storica più importante la troviamo proprio in una delle aree rurali più interessanti dell’antica Marmilla giudicale, nel meglio conosciuto Ospedale Managu di Siddi. L’Ospedale cominciò la sua attività nel 1860, voluto da Luigi Giuseppe Managu, e chiuse i battenti nel 1890: un fatto eccezionale per la Marmilla e per Siddi che nella prima metà dell’Ottocento contava 520 abitanti. Oggi le case di cura sono diffuse in tutta l’isola, ma allora erano rare e nella stessa Cagliari, a metà dell’Ottocento, Gaetano Cima progettava l’Ospedale Civile, allora unico nell’intera città capoluogo di regione. L’ospedale “d’area rurale” fu un caso unico di tutta l’Isola di due secoli fa. Ma la scelta del Managu di realizzare un ospedale a Siddi forse non fu del tutto casuale o realizzata solo per alleviare le sofferenze della gente del territorio; con le conoscenze di oggi è possibile dire che la dislocazione fu funzionale anche all’ampia varietà di erbe che si potevano trovare nella Giara di Setzu, Tuili e Gesturi, dove sono stati riscontrati oltre trecentocinquanta endemismi sul tanto vasto panorama del regno vegetale.

« I composti naturali, che per secoli sono stati usati in Sardegna, tornano alla luce in questo studio dell’Ospedale Managu di Siddi e, quasi sicuramente, in quella casa di cura, alcune soluzioni curative erano da attribuire alle norme di buon senso, altre erano frutto di un’esperienza sviluppata sul campo, soprattutto da parte di chi conosceva la botanica e la biologia dell’uomo.

« Oggi ci piace affermare che questo studio rientra nell’ambito delle elaborazioni volute dalla nuova Provincia del Medio Campidano, per riconsiderare il paesaggio e le buone pratiche produttive di un tempo che salvaguardavano sia l’uomo che l’ambiente.

« I grandi studiosi di botanica di tutti tempi hanno tratto grandi vantaggi dalle ricchezze del territorio in cui vivevano, dando vita all’erboristeria che ha avuto un ruolo notevole a partire dal Medioevo.

« Questo testo, ricco di notizie, ci dice che ogni trattazione sull’ambiente deve essere basata sull’ecologia vegetale, poiché le piante sono fondamentali per l’esistenza di tutte le forme di vita e, quando ci si ammala, se sapientemente trattate, esse contengono i rimedi per rendere l’esistenza dell’uomo meno sofferente.

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